Oggi parleremo del test da sforzo cardiologico , valutiamo un esame che spesso viene usato per la medicina dello sport o per testare il muscolo cardiaco in modo da verifica alcune patologie che affliggono il cuore durante uno sforzo.
Cominciamo dunque ad approfondire il tutto questa diagnostica strumentale.
Il test da sforzo cardiaco in campo medico, è un esame di tipo diagnostico utilizzato in cardiologia per misurare la capacità del cuore di rispondere a segnali di stress in un ambiente clinico controllato. La risposta da stress è indotta dall'esercizio oppure da una stimolazione farmacologica. La prova da sforzo cardiaca confronta la circolazione coronarica mentre il paziente è a riposo con la circolazione dello stesso paziente osservata durante il massimo sforzo fisico, mostrando qualsiasi flusso anomalo di sangue verso il tessuto muscolare del cuore (il miocardio). Infatti in corso di sforzo fisico si realizzano condizioni emodinamiche che comportano un aumento delle richieste di lavoro al cuore che possono evidenziare alterazioni non riscontrabili a riposo. Il test può essere usato per diagnosticare la cardiopatia ischemica e per la prognosi del paziente dopo un infarto del miocardio.
Esistono sostanzialmente due tipi di stress cardiaco:
- Incrementale massimale
- A carico costante
Al paziente vengono applicati elettrodi adesivi sul torace e sul dorso. Si registra quindi un elettrocardiogramma basale. Il test può essere eseguito sia con l'ausilio di un cicloergometro, che con l'ausilio di un tapis roulant. Il cicloergometro è probabilmente lo strumento più diffuso in quanto è economico, poco ingombrante ed ha anche vantaggio di dare un basso numero di artefatti sul tracciato elettrocardiografico (in quanto richiede un limitato numero di movimenti). Presenta inoltre la possibilità di quantificare con precisione il lavoro prodotto dal paziente. Il test con tapis roulant ha invece il vantaggio di impegnare la muscolatura che fisiologicamente viene usata con più regolarità, vale a dire quella degli arti inferiori. Il lavoro proposto al paziente nel corso del test è il camminare o il correre, gesti che sono quotidianamente svolti da chiunque.
Nel test incrementale massimale si chiede al paziente di "riscaldarsi" per 2 minuti, pedalando oppure camminando senza carico. Successivamente ogni minuto viene incrementato il carico di lavoro (in genere tra i 5 ed i 15 watt), fino a raggiungere un determinato valore di frequenza cardiaca, calcolato dal medico sulla base del sesso e dell'età del paziente, oppure fino a quando il paziente non è più in grado di tollerare lo sforzo fisico (ad esempio con il cicloergometro l'incapacità a pedalare a 50/60 pedalate al minuto). Molto importante è anche la fase successiva, detta fase di recupero, della durata di circa 2-5minuti. Durante tale fase il paziente prosegue a pedalare senza carico, recuperando gradualmente dallo sforzo eseguito. Nel corso dell'esame vengono valutati ad intervalli regolari parametri quali la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa (mediante sfigmomanometro a bracciale) e naturalmente anche le variazioni dell'elettrocardiogramma. Inoltre si valutano i sintomi accusati dal paziente durante l'esercizio (dolore toracico, capogiro, difficoltà respiratoria, marcata debolezza) ed il loro rapporto con eventuali modifiche dell'elettrocardiogramma e della pressione arteriosa. La prova può essere interrotta dal medico in ogni momento, in particolare se il paziente diviene sintomatico oppure l'ecg mostra segni di marcata ischemia. Nel caso di test con tapis roulant il carico di lavoro viene progressivamente aumentato regolando la ripidità (o pendenza) e la velocità di scorrimento del nastro.
Finalizzazioni cliniche
- Valutazione finalizzata alla diagnosi di cardiopatia ischemica
- Misurazione della capacità di adattamento allo sforzo
- Valutazione nel corso di accertamenti sull'origine di una riferita dispnea
- Valutazione di efficacia della terapia anti-ischemica in atto
- Valutazione preoperatoria, ad esempio della vitalità di una coronaria ostruita
- Valutazione per adeguamento individuale dell'esercizio riabilitativo cardio-respiratorio
- Valutazione del paziente dopo interventi di rivascolarizzazione coronarica
Controindicazioni Importanti
- Infarto del miocardio recente (<48h)
- Angina instabile
- Insufficienza cardiaca in fase di scompenso
- Aritmia sintomatica o emodinamicamente instabile
- Miocardite o pericardite acute
- Stenosi aortica severa
- Insufficienza respiratoria
- Embolia od infarto polmonare recente
Controindicazioni Rilevanti
- Ipertensione arteriosa grave e non controllata
- Tachiaritmia
- Bradiaritmia
- Blocco atrio-ventricolare di grado elevato
- Grave ipertensione polmonare
Interpretazione clinica
L'American Heart Association raccomanda l'esecuzione dell'ECG da sforzo con tapis roulant come prima scelta per i pazienti con rischio medio di malattia coronarica in base a fattori di rischio. I fattori di rischio possono essere identificati nei seguenti: iperlipidemia, con colesterolemia totale maggiore di 240 mg/dL (6,20 mmol/L); ipertensione arteriosa, con PAS (sistolica) maggiore di 140 mmHg, o PAD (diastolica) maggiore o pari a 90 mmHg; fumo di sigaretta; diabete mellito; storia di infarto miocardico o di morte improvvisa in un parente di primo grado di età inferiore a 60 anni.
- La scintigrafia perfusionale (ad esempio con sestamibi) è indicata in alcuni pazienti selezionati (anomalie dell'ecg a riposo).
- L'ecografia intracoronarica o l'angiografia coronarica possono fornire ulteriori informazioni comportando però il rischio delle complicanze associate al cateterismo cardiaco.
Se durante l'esecuzione della prova da sforzo il paziente accusa un dolore tipico la prova deve essere considerata positiva.
In assenza di sintomi tipici la modificazione del tratto ST è il criterio elettrocardiografico più significativo di ischemia miocardica.
Una prova da sforzo è positiva se comporta un sottoslivellamento discendente o orizzontale del tratto ST uguale o superiore ad 1 mm a 0.08 secondi dopo il
punto J.
Per quanto attiene alla malattia coronarica il test da sforzo ha una sensibilità variabile tra il 56 e l'81%, ed una specificità tra il 72% ed il 96%. Questi dati sono stati ricavati da studi di confronto con l'angiografia coronarica. La sensibilità è fortemente influenzata dalla frequenza cardiaca raggiunta durante lo sforzo (maggiore se si raggiunge la frequenza cardiaca massimale teorica) ed anche dall'estensione della malattia coronarica (maggiore se vi è una malattia dei tre vasi). La specificità risente molto di fattori preesistenti quali alterazioni di base dell'ecg, ipertensione arteriosa e prolasso della valvola mitrale. La scintigrafia da stress ha una sensibilità per la cardiopatia ischemica tra l'85% ed il 90% ed una specificità di circa il 90%. (Si ricorda che si definisce sensibilità di un esame diagnostico la capacità di identificare correttamente i soggetti ammalati o la condizione ricercata: ottima sensibilità equivale ad un basso numero di soggetti falso negativi. La specificità è invece la capacità di identificare correttamente i soggetti sani, cioè non affetti dalla condizione che ci si propone di individuare: ottima specificità equivale ad un basso numero di falsi positivi).
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Francesco Sorbello (lunedì, 02 agosto 2021 13:17)
Spett. RGMedicali, non rintracciando il mio cardiologo, Vi pregherei darmi una valutazione sulle seguenti diagnosi di scintigrafie. Le diagnosi sono molto simili a quelle di 3 anni fa, fatta eccezione per i Watt che sono passati da 125 a 75 (considerando anche che la mascherina mi fa respirare male e la T altissima, prima di iniziare la prova)
TOMOSCINTIGRAFIA MIOCARDICA DA SFORZO E A RIPOSO PER LA VALUTAZIONE DELLA RISERVA CORONARICA (99m Tc-stamicis 300 + 300 MBq e.v.) Dopo sforzo riduzione d’attività di grado lieve nella regione inferiore. A riposo assenza di modificazioni significative.
ANGIOCARDIOSCINTIGRAFIA /QG SPECT Dimensioni ventricolari normali. Funzione ventricolare sinistra normale (frazione d’eiezione 72.
PROVA DA SFORZO AL CICLOERGOMETRO (50 W + 25 W/2 min. dal 2° min.) Carico di lavoro raggiunto: 75 watt Base: FC 98 bpm PA 140/80 mmHg DP 13.700 Acme: FC 123 bpm (84% FCTM) PA 200/90 mmHg DP 24.600 Alterazioni non significative del tratto ST-T. Comparsa di dispnea. Conclusioni: PS apparentemente negativa per ridotta riserva coronarica all’84% della frequenza cardiaca teorica massima.
Mi devo preoccupare per qualcosa di urgente o posso stare abbastanza tranquillo? Grazie. Cordiali saluti, F. Sorbello francosorbello@ymail.com
RGmedicali (martedì, 03 agosto 2021 10:08)
Gentile Francesco ,
Grazie per averci scritto , purtroppo in questo blog trattiamo apparecchiature diagnostiche e affini , solo dal punto di vista scientifico e non medico diagnostico Specialistico come nel suo caso.
Possiamo solo consigliare , visto anche la specificità dell'esame da lei eseguito , di consultare lo specialista cardiologo che la segue ed il suo medico curante per metterlo al corrente dell'esame eseguito e per aggiornare la sua storia clinica.
Restiamo a disposizione per altre informazioni medico/tecnologiche.
Grazie